Dietro alla forza del corpo c’è un’energia di natura spirituale che ci fa vivere. Per avere accesso alla spiritualità, occorre prima capire la dimensione fisica. Questo corpo è il nostro Tempio e questo tempio è Atman.
Sri K.Pattabhi Jois.

In realtà tutti pratichiamo hatha yoga ( yoga tantrico dello sforzo) e tutti pratichiamo ashtanga yoga ( yoga iniziatico degli otto rami).
Le differenze si trovavano storicamente nei periodi tardo vedico, cultura in cui la realtà, compreso il corpo fisico , viene considerata “Maya” illusione e da essa l’uomo ha bisogno di liberarsi per poter riconoscere la sua matura divina , mentre neo periodo tantrico (prima e dopo l’avvento della cultura ariana vedica) la realtà viene considerata come espressione evidente del divino e assolutamente reale, compreso il corpo che è il tempio e lo strumento della affermazione del potenziale umano in vita. Rileggendo la citazione più in alto si può notare come il fondatore della moderna ( per quanto ricondotta alla tradizione raccolta nell’antico testo yoga kurunta) scuola Ashtana vinyasa yoga, Pattabhi Jois affermi un principio squisitamente tantrico, base fondamentale per la pratica dello hatha yoga!
Inoltre quasi tutte le tradizioni oggi studiate nelle scuole di yoga riconducono allo stesso maestro vissuto tra la fine del 1800 e la fine del 1900 , sri T.Krishnamacharya
Perciò possiamo dire con serenità che tutti noi che pratichiamo usando anche e non solo il nostro corpo, facciamo hatha yoga, nel senso più tantrico del termine e tutti noi che aspiriamo a liberarci dalle catene dei condizionamenti mentali, dal brusio di pensieri e dalle miriadi di bisogni indotti dall’esterno, camminiamo sul sentiero definito da patanjali come ashtanga yoga.
In fondo trovare le differenze e dividere è tipico di un parte della mente umana così come invece è parte integrante del significato dello yoga ( yug= soggiogare unire) trovare la radice comune , quanto meno in ognuno di noi.