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Mi sono alzata alle 5 di mattina, per cui mentre scrivo il post sono un po’ confusa, con quasi 10 ore di budokon sulle spalle.
Siamo riuscite ad arrivare in orario. E lui era già là. In orario. Ho capito subito che sarebbe stata una giornata particolare…
Apriamo subito con una chicca. Chi mi conosce sa bene quanto io ami ballare. Tanto… Ma proprio tanto… Nel gruppo di budokon yoga c’era un ballerino. Ecco. Il riscaldamento di oggi é stato ballare dimenandosi come anguille per 5 dico 5 canzoni african house… Io l’ho interpretata proprio bene. Sembravo un gorilla.
La mattina scorre veloce. Cameron si dedica al gruppo di Yoga, cioè a noi, svelandoci un po’ di trucchetti. Si arrotola e srotola con una leggerezza impressionante, fluttua e galleggia nell’aria mostrandoci come sia facile farlo, basta spostare il busto in avanti mentre le gambe si stendono morbidamente indietro. “Try it!”
Figure goffe annaspano sul parquet pestando menti e ginocchia.
Dopo pranzo è il momento del life coaching. Oggi il tema è liberarsi dalle credenze, non i mobili ovviamente. No beh, di ovvio qui non c’è più nulla. Cameron si presenta come provocatore e cerca di farci uscire dalla nostra zona di comfort. Non esiste il concetto di giusto o sbagliato assoluto, è tutto relativo. Esistono solo azioni e conseguenze. Riprendiamo ad allenarci tra un falling warrior e un seat through scopro che alcune cose della sequenza sono leggermente cambiate…
Per oggi abbiamo dato abbastanza. Strisciando ce ne siamo tornate in albergo, non prima però di aver mangiato delle tagliatelle thai deliziose. Dovevo venire fino a Francoforte….