Ieri sera ho appoggiato la testa sul cuscino e improvvisamente era già mattino. Alla pratica di Pranayama Shita ci dice che oggi è Guru Purnima, la festa dedicata al Maestro. La lezione di Pranayama è diventata un inizio di giornata irrinunciabile per me. Mi risveglia piano piano e mi prepara per le due lezioni successive di filosofia e pratica di asana. Shita oggi ci ha raccontato un po’ di curiosità indiane. Perché le donne indiane si ricoprono di hennè al matrimonio? Come mai sulla soglia delle case si trova spesso una foglia di mango? E il significato dell’anello ai piedi delle donne indiane? Come mai le maestre tirano le orecchie ai bambini disattenti? Saltellando da un aneddoto all’altro l’ora è volata. Camminando per andare verso la shala per la pratica mi scopro contenta. Non avverto più il peso di dover praticare, ora provo il piacere di poter praticare. Inizio sempre un po’ legata ma dopo un paio di saluti al sole il mio corpo comincia a sciogliersi e scopro che alcuni asana nei quali mi trovavo in difficoltà ora mi vengono quasi naturali. O per lo meno non mi viene la faccia da disperata. Credo. Mi è sempre più chiara ed evidente la differenza della pratica rimanendo concentrata sul respiro e di quella indugiando su altri dettagli o pensieri. Questa mattina ho fatto un paio di esperimenti per vedere come cambino lo sforzo e il risultato. E trovo interessante anche il risultato di questa osservazione. Mi ritrovo a osservare la mia mente che si concentra o la mia mente che si distrae, come Harry Potter nel pensatoio.
Il pomeriggio è dedicato al mercato. Saltiamo su un tuktuk e ci troviamo in 10 minuti in una bolgia impressionante. Colori, suoni, urla, cantilene, spintoni, profumi inebrianti, puzze rivoltanti. Cominciamo a girare. È un’esperienza faticosa, bellissima, ma faticosa. Il settore dedicato ai fiori è incredibile. Uomini di tutte le età impegnati a dividere fiori, infilarli in ghirlande dividendoli ordinatamente per colori e forme. È incredibile come siano quasi maniacali nell’esporre frutta e verdura e incasinati in tutto il resto della loro vita. Dopo aver saccheggiato non poche bancarelle e aver fatto un giretto in libreria (tralascio qui i dettagli…) strisciamo verso casa. L’esperienza del mercato è veramente estenuante, ma ci ripromettiamo di tornarci almeno un’altra volta. La pratica degli adjustment è dedicata a eka pada sirsasana, piede dietro la testa, un vero sbudellio, e alla fine, a sorpresa ma neanche tanto, un bell’aperipooja! Rameshiji si veste elegante e si comincia. Questa sera per festeggiare i Maestri alla fine della pooja ci portano una cosa gialla da mangiare buonissima. La divoriamo e poi chiediamo cosa sia. Una regola da seguire: o non mangi le cose che non conosci o non chiedi dopo che cosa siano. Me lo devo ricordare. Mentre mangiamo seduti a terra ci racconta il significato di Guru Purnima, la festa dedicata al Guru, che cade la prima luna piena di estate. È un giorno particolare, che per molti significa anche fatica, stanchezza e malessere, dice. Ci racconta di Bramachary che un tempo svelò a un suo aspirante discepolo ( di 7/8 anni) un mantra potentissimo intimandogli di tenerlo segreto. Se pronunciato, tale mantra avrebbe tolto ogni sforzo e sofferenza alla propria vita. Il mantra recitava “Om Namo Narayayana Namo” (se non erro) . Se il bambino lo avesse svelato a qualcuno sarebbe morto all’istante. Il bambino tornò verso casa e scorse il proprio villaggio. Senza indugiare chiamo tutti a raccolta per svelare il mantra e alleviare le sofferenze di tutti. Non appena finì di recitarlo, però, comparve il Guru che gli chiese come mai avesse fatto una cosa del genere. Il ragazzino rispose che se tutti fossero venuti a conoscenza di quel mantra l’intero mondo sarebbe stato felice e la sua morta sarebbe stato un costo basso rispetto al vantaggio tratto. Il Guru allora gli disse semplicemente: eccomi, sono pronto a farti da Maestro.
Oggi è martedì, siamo al giro di boa, a metà di questa meravigliosa esperienza indiana, che va oltre le mie aspettative. Mi sa che 15 giorni sono troppo pochi…