Questa notte è stata impegnativa. D. F. ci aveva avvisati di prestare attenzione ai nostri sogni, ma davvero non mi sarei mai immaginata di sognare di dover coprire Max per aver ucciso un certo Taylor durante un adjustment. Mi sveglio di soprassalto, la luce fuori è fortissima per cui mi preparo mentalmente per alzarmi. Vedo la Fra tornare nel letto e rimettersi giù.
– Ma che ore sono?!
– Tranquilla, sono le 5
– Grazie! Posso dormire ancora!
Mi rimetto giù tutta gioisa dentro e chiudo gli occhi. Mi ritrovo nello stesso incubo di prima. Finalmente arrivano le 8. Possiamo alzarci. La giornata è grigia e piovosa, adatta al nostro programma che prevede , dopo il seminario, un tour a Greyfriars Kirkyard, the elephant house, Grassmarket e Victoria Street. Ai più probabilmente questi nomi non diranno nulla, ma per gli amanti di Harry Potter Edimburgo è un paradiso vero e proprio. 
La pratica di oggi è dedicata all’ileopsoas, così di mattina riprendiamo quello che abbiamo visto nei giorni scorsi tra un pisolo e l’altro, imbalsamandoci sul bolster, infilando la pallina sotto le gambe, arrotolando coperte e asciugamani. Si tratta di una pratica fatta di micromovimenti e di tanto ascolto. Ovviamente non può mancare il mantra del giorno, che lei canta in modo divino e noi beliamo di rimando, muovendo braccia e mani in modo goffo ed erratico. Segue una piccola pratica che ho trovato molto fluida e piacevolissima, sempre per la anche. Finiamo con un lavoro su Viarbhadrasana II e Parsvottanasana alla sedia che, a dire il vero, non mi fa impazzire. Nel pomeriggio facciamo un po’ di anatomia di psoas, ileopsoas, multifidus e quadrato dei lombi e il mio animo nerd si ringalluzzisce parecchio. Una ragazza chiede e D. F. come fare a integrare ciò che ci sta facendo fare in questi giorni in una pratica più dinamica e “forte”. 
” cosa intendi per una pratica più forte? A 30 anni significa fare arm balance, inversioni e chaturanga; a 50 anni imparare a lavorare con un corpo che cambia, in modo empatico con se stessi o meditare per 1 ora”
Ora la amo. Chiudiamo la giornata con l’angolo fisioterapico per l’allungamento dello psoas e finalmente un gran bel giro in savasana. Parto bene, ascolto quello che ci legge con diligenza, ma poi ritrovo di colpo e un po’ spaventata con lei che ci suggerisce di riportare braccia e gambe verso il nostro centro per ritrovare equlibrio. Mi viene il dubbio di aver perso qualcosa per strada, ma non ne sono sicura.
Usciamo in giardino e, mentre aspettiamo di riunirci tutte, ci sediamo su una panchina. Sentiamo un urlo, un tonfo e una risata. Sul prato una ragazza, giovanissima, cerca di rialzarsi senza successo, aiutata dal suo fidanzato, credo, che alla fine capitola e rotola anche lui a terra. La danza continua oer un bel po’; ogni volta che uno cerca di tirarsi su fa cadere l’altro, fino a quando capitolano addormentati in mezzo al prato. Sono giovanissimi e sono concitatissimi. Come un sacco di altre persone qui a Edimburgo. Siamo arrivate venerdì, tra ieri e l’altro ieri non abbiamo fatto altro che vedere gruppi di ubriachi barcollanti, gonfi di alcol trascinarsci per le strade. Andando in giro di pomeriggio la bellezza, la maestosità e la magia di questa città mi ha fatto pensare a una qualità di vita veramente alta. Poco traffico, strade pulite, bellezza ovunque. Eppure la sera questa città si trasforma. Non a caso Stevenson, lo scrittore di dr. Jekill e mr Hyde, era proprio di Edimburgo.