IMG_4853.JPG

Gli Niyama sono i precetti interiori, quelle “regole” che ci danno un’autodisciplina. Il primo niyama è Shaucha, la purezza. Ho scelto Astavakrasana come asana rappresentativo per questo niyama.

Mentre la madre era incinta, Astavakra fu maledetto e nacque con 8 (asta) deformità (vakra) nel corpo. Astavakra, così deforme dal punto di vista fisico, fu tuttavia dotato di grande intelligenza. Er amolto interessato ai discorsi filosofici. Per approfondire il proprio interesse, deciso di intraprendere un lungo viaggio per andare presso la corte di re Janaka, una volta arrivato rimase sconvolto dalla pochezza dello spessore di chi popolava la corte del re e del re stesso. Fu persino preso in giro per le sue deformità. Astavkra scoppiò in lacrime.
Astavakra esternò la propria disapprovazione. Pensava di trovare ispirazione e un ambiente elevato spiritualmente. La corte aveva visto solo il suo involucro esterno e lo aveva deriso per quello, senza essere in grado di andare oltre vedere l’atma, l’anima. Il re rimase molto colpito dalle sue parole, si chinò ad Astavakra e divenne suo studente scegliendolo come propria guida spirituale.

Pratica con shaucha, purezza, senza identificarci con il nostro involucro e la perfezione dell’asana. Sei un’anima bellissima, lascia che ti guidi.