Questa notte ricorre Shivaratri, la notte (ratri in sanscrito) di Shiva. Questa festività cade la notte precedente la luna nuova di Febbraio-Marzo e onora la notte nella quale Shiva ha ballato la Tandava Nritya, la danza della creazione primordiale, della preservazione e della distruzione. E la notte del matrimonio tra Shiva e Shakti. In occasione di questa festa i devoti rimangono svegli a cantare mantra, fare offerte e meditare per Shiva.

La storia vuole che Shiva, dopo la morte di Sati, si fosse ritirato in meditazione sul monte Kailash. Gli altri dei, preoccupati per i tre mondi minacciati da un potente demone, gli chiedono di sposarsi nuovamente per avere un figlio che possa sconfiggere il demone. Parvati, reincarnazione di Sati, decide allora di presentarsi da Shiva ma questi sembra non notarla neanche. Kamadeva, dio dell’amore, viene inviato dagli dei per scoccare la freccia e far innamorare Shiva di Parvati, ma, nonostante la freccia lo risvegli, il dio capisce il trucco e, dopo aver eliminato Kamadeva, allontana Parvati che  decide, allora, di abbandonare la casa e le ricchezze paterne per andare a vivere asceticamente nella foresta e dimostrare a Shiva le proprie intenzioni. Incantesimi e bellezza, infatti, non possono conquistarlo, solo attraverso la pratica spirituale e l’austerità potranno dare accesso a Parvati al cuore di Shiva. La forza dell’amore di Parvati accende in lei un fuoco (tapas) così potente che brucia tutte le sue paure e impurità attraverso la meditazione. Shiva di fronte a tanta devozione decide di prenderla come sposa. Maschile e femminile si riuniscono finalmente nella danza della creazione necessaria per riportare equilibrio, la tandava.

Shivaratri viene così dedicata ad alimentare il fuoco interiore della pratica, della disciplina e della trasformazione attraverso la meditazione e la veglia.

Esiste un’altra tradizione su Shivaratri. Se vuoi leggere la storia e la sua interpretazione visita il sito di Shiva Flow.