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Il terzo giorno è stato la ciliegina sulla torta. Sì. Ho riso, ho sudato, mi sono emozionata, rotolata e menata a terra. E ho deciso che questa esperienza deve continuare, che non mi fermerò alla Primary Series, che andró avanti e affronterò anche Budokon MMA.
Diversamente dagli altri due giorni la mattinata non è iniziata con un balletto. Cameron ci ha dato tre ore per lavorare sulla sequenza dalla 1 alla 6. “Not 100%. Just to remember the choreography”
Ci siamo messi a gruppetti e abbiamo lavorato su come insegnare la sequenza. Poi ha risposto a tutte le nostre domande.
Dopo la pausa pranzo è stato il momento di mind science. Ho riso fino alle lacrime, come il giorno prima e mi sono ritrovata in molte delle cose che Cameron ha detto sul cibo, sul consumo consapevole di cibo e risorse. Ho ritrovato una persona profondamente cambiata dall’anno scorso. Lo Yoga riesce a trasformare le persone. Non è una gran scoperta, ma è sempre piacevole avere dei riscontri del genere.
Al termine della sessione di mind science ci tocca l’ultimo balletto. Ormai mi sono abituata, vado quasi a ritmo…. Quasi….
Finiamo la sequenza con l’approfondimento della settima parte.
“Siete pronti per fare tutta la sequenza? Raccoglietevi in seiza, visualizzate la storia che c’è dietro la sequenza e poi partiamo tutti insieme. È l’ultima del week end. Mettiamoci tutto e facciamola al 100%”
Si parte. Non c’è fatica, i muscoli sono caldi, si allungano e si contraggono, ci muoviamo all’unisono. Sento il respiro dei miei compagni di pratica, sento l’energia percorrere tutto il mio corpo e comincio a danzare da un rolling wave a un cobra roll, da un revolved archer a un warrior bridge, il movimento diventa poesia. Cameron passeggia tra di noi, scandisce le posizioni e quando vede che l’onda ormai viaggia da sé nella stanza passando da un corpo all’altro smette di parlare e ci osserva. Arriviamo alla fine. Sudati e sorridenti. Parte l’applauso. Siamo stati bravi. Davvero.
“Mentre vi guardavo mi avete emozionato, qualcuno di voi mi ha fatto spuntare una lacrima”. Sorride.
Al termine della nostra pratica ci propone di unirci al gruppo di MMA per fare un po’ di lotta. Ok. Siamo qui. Buttiamoci anche in questa. Cominciamo a rotolarci sul tatami ridendo e sudando e in quel momento, mentre guardo tutte queste persone condividere questo momento capisco perché Cameron insista tanto per convincermi a partecipare anche a questa parte del corso.
“Ok, a novembre vengo per il week end di MMA”. Mi guarda, sorride soddisfatto “Ce l’ho fatta! Ci ho impiegato un anno ma ti ho convinta!”