Ieri è stata una giornata relativamente tranquilla. Intendo per quanto tranquilla possa essere una giornata indiana. Le lezioni di filosofia indiana sono sempre più belle. Tempestiamo Shita di domande di tutti i tipi e lei sorridendo ci svela i segreti indiani. Si vede che le piace questa nostra curiosità e noi ne approfittiamo a piene mani. Perché fuori dalle case indiane spesso è appesa una maschera rossa da “demone”? Cosa sono quei disegni fatti col gesso a terra all’ingresso delle case?

Ormai le lezioni sono diventate di 1 ora e mezza.

Rameshji inizia la pratica esordendo con: veeeery gentle practice today. Io non riesco a capire la differenza tra la pratica strong e quella gentle. Finisco l’ora e mezza di pratica come se avessi fatto una doccia: bagnata fradicia. Scopro nuovi allungamenti, nuovi luoghi del mio corpo mai visitati prima e mi trovo a sorridere con la testa che spunta da sotto un ginocchio mentre mi tiro la gamba per portare il piede verso il mento. Terminata la pratica decidiamo che è il giorno giusto per concederci una coccola e andiamo a fare una colazione occidentale nel bellissimo bar sotto casa. Si mangia bene in India, ma ogni tanto mangiare il riso alle verdure piccanti la mattina non è proprio il massimo. Pancake e Masala Chai allora!

Abbiamo approfittato del pomeriggio per fare un giretto e fare qualche acquisto . Nel week end abbiamo in programma delle gite impegnative per cui ne approfittiamo per ricaricarci un po’. Per fortuna… La pratica serale di adjustment è abbastanza impegnativa, su tutte le varianti possibili e immaginabili di sirsasana. Bellissimo!

Il giretto di oggi ci porta a Gokula, il quartiere famoso per la shala di Pattabhi Jois. Giriamo un po’ per vedere cosa ci sia in zone. Di fatto Gokula è una strada con 4 negozietti e poi una serie case residenziali. A tratti sembra di essere nei sobborghi di una cittadina inglese. Mentre giriamo curiosando sentiamo una fanfara. Mentre cerchiamo di capire cosa stia succedendo ci troviamo davanti un enorme carro argentato, tutto decorati a sbalzo. Spinto da un gruppo di persone, che poi scopriamo essere devoti di Sai Baba, davanti è “trainato” da finti cavalli argentati con piumini per spolverare al posto della criniera. Ogni tanto sbuca fuori qualche strano personaggio da casa che si para davanti al carro e scaglia a terra con aria fiera e permalosa una noce di cocco che si distrugge. Decidiamo di chiedere dove si ala famosa shala della famiglia Jois ma qui nessuno lo sa. Questo mi fa riflettere. Sto ancora riflettendo.