Siamo alla seconda “puntata” di questa miniserie di video dedicati all’apprendimento dei mantra. In questa occasione ho deciso di pubblicare un tutorial sul mantra di apertura della pratica dell’ashtanga vinyasa per coloro che lo praticano e possono trovare utile un supporto all’apprendimento e anche interessante capire bene il significato del mantra che recitiamo a lezione.

Come sempre il mantra ha un’origine nella tradizione sanscrita e in questo caso è diviso in due parti perchè i due macro versi hanno origine diversa. La prima parte origina da un poema più lungo tratto dallo Yoga Taravalli, mentre la seconda parte (da abahu purushakaram) è una invocazione a Patanjali che di solito è associata alla recitazione degli yoga sutra.

auṁ

OM

वन्दे गुरूणां चरणारविन्दे

सन्दर्शित स्वात्म सुखाव बोधे ।

vande gurūṇāṁ caraṇāravinde

sandarśita svātma sukhāva bodhe |

Mi inchino ai piedi di loto del nostro supremo Maestro,

che ci rivela il nostro vero sé e la gioia del risveglio

निःश्रेयसे जङ्गलिकायमाने

संसार हालाहल मोहशांत्यै ॥

niḥ-śreyase jaṅgali-kāyamāne

saṁsāra hālāhala mohaśāṁtyai ||

Come un guaritore nella giungla egli ci porta uno stato totale di benessere.

Egli sa perfino come sconfiggere il pericoloso veleno dell’esistenza condizionata e dell‘illusione.

आबाहु पुरुषाकारं

शंखचक्रासि धारिणम् ।

ābāhu puruṣākāraṁ

śaṁkhacakrāsi dhāriṇam |

LA parte superiore del corpo di aspetto umano, porta con sé una conchiglia (suono originario), un disco di fuoco (l’Infinito) e una spada (potere di differenziazione)

सहस्र शिरसं श्वेतं

प्रणमामि पतञ्जलिम् ॥

sahasra śirasaṁ śvetaṁ

praṇamāmi patañjalim ||

Io mi inchino a Patanjali,

dalle 1000 teste sfolgoranti.

auṁ

om

(Tratto dal sito www.ashtangayoga.info)