Forse gli antichi avevano già inquadrato in maniera chiara come realizzare il proprio potenziale nella vita, cioè identificando fin da piccoli la propria inclinazione, il proprio daimon e seguendolo senza dare troppo peso a obiezioni interne ed esterne, che devono solo fungere da ostacoli da allenamento come quelli che salta l’atleta che si allena nella corsa con salto ad ostacoli.
Ho iniziato a praticare discipline orientali a 5 anni e passando da diverse discipline e modalità non ho mai smesso di praticarle. La passione per le terapie olistiche mi è nata in maniera, fortunatamente per me, atipica, e cioè indiretta. Solitamente una persona si accosta al mondo del naturale e delle terapie olistiche perché non ha trovato una risposta ai propri malesseri nella medicina accademica o perché istintivamente sente di non essere affine alle sue metodologie. Il mio invece è stato un percorso nato su stimolo esterno, una mia ex fidanzata era ed è tutt’ora molto appassionata di queste discipline e per curiosità indotta ho iniziato ad approcciare le prime letture di Douglas Baker e di Fitzgerald, studiando dapprima riflessologia ( questo accadeva circa 20 anni fa) e Reiki, per poi estendere i miei interessi verso la tecnica metamorfica, lo shiatsu, il massaggio e l’aromaterapia. Tornato in Italia e conclusa la mia esperienza di vita lavorativa aziendale, quando ho intrapreso il progetto di apertura del Centro con Silvia ( sinceramente la migliore compagna di viaggio che si possa desiderare) ho pensato di approfondire i miei studi e iscrivermi ad una scuola di naturopatia. Scelsi la libera università di naturopatia ( istituto Rudy Lanza) perchè mi sembrava quella con un approccio più equilibrato e vario ( tornando indietro e volendo rifare un percorso del genere confermerei la mia scelta su questa scuola). Poi è successa una cosa che ha provocato un vero e proprio capovolgimento di vedute nella mia vita, cioè la malattia del mio amico Luciano, ovvero il papà di Silvia quello che sarebbe davvero troppo riduttivo chiamare suocero. Gli fu diagnosticato un tumore cerebrale, per la medicina accademica incurabile, che gli lasciava poco tempo di vita. Tre anni circa di odissea in cui Luciano ha scelto liberamente di provare diversi interventi, tutti secondo le metodologie della medicina ospedaliera e che purtroppo non hanno potuto cambiare il corso degli eventi. Purtruttavia questa diagnosi ha fatto avvicinare Silvia e ,tanto per cambiare in maniera riflessa, me alla Nuova Medicina Germanica e alle sue Leggi Biologiche, scoperte dal dr. Hamer. Questo incontro e tutto il percorso che ne è conseguito, compresi alcuni corsi di formazione con A.L.B.A. In svariate località, è stata la più grande rivoluzione nella mia vita, sotto il profilo del rapporto con il corpo, la salute e nondimeno la vita e la morte e il rapporto coi genitori. Purtroppo questo ha anche comportato la presa progressiva di coscienza che buona parte di ciò che stavo finendo di studiare in Naturopatia in realtà era campato in aria, o comunque molto approssimativo, così come lo sono le metodologie e ( almeno per quanto concerne l’eziopatogenesi) le conoscenze della medicina accademica. Quindi mi sono ritrovato a dare la tesi ( chiaramente impostata su un piuttosto forzato rapporto tra naturopatia e leggi biologiche) e finire la scuola di naturopatia pensando che non avrei mai usato, se non in minima parte, le conoscenze ma soprattutto i metodi di valutazione e intervento imparati. “Poco male ” mi sono detto, prima o poi tanto si mette in discussione ogni cosa quando si cresce, e poi ho pensato che se c’era qualcosa che mi era stato insegnato da questa esperienza era di non gettarmi lancia in resta a fare l’esaltato di un metodo ma valutare con pazienza e umiltà la realtà che mi si para davanti, ogni volta con spirito fresco e rinnovato.
Così il 31 maggio prossimo compio otto anni da naturopata, e devo ammettere che di naturopatia così come si presume di volerla fare uscendo da una scuola di formazione, ne ho fatta ben poca, posso invece dire di aver lavorato e di lavorare ogni giorno cercando di seguire il principio fondamentale della naturopatia che è ” prima non nuocere poi ci pensa la natura a curare” , per usare la parola d’ordine ” Natura medicatrix” . Soffio volentieri quindi queste otto candeline e sono grato tanto al fatto di aver fatto questa esperienza di studio quanto al fatto di averla messa così fortemente in discussione!