Iaido

Il percorso per diventare abili e decisi tramite lo studio della spada giapponese.

Storicamente lo Iaido deriva dal Kenjutsu e dallo Iaijutsu, cioè dalle arti marziali del maneggio della spada e dall’arte dello sviluppo delle abilità decisionali applicate alla battaglia, come ad esempio l’estrazione veloce della katana.

Nell’incontro tra queste arti con lo zen e con i suoi contenuti e principi volti alla ricerca di un arricchimento interiore dell’essere umano, nasce una disciplina che abbina uno studio storico come quello delle tecniche di spada a pratiche che rimangono sempre attuali e applicabili alla vita di tutti. Percepire il pericolo e reagire con immediatezza con l’estrazione fulminea della sciabola pronta a colpire con la massima precisione, un taglio, un affondo, il tempo per prendere lentamente la distanza controllando che il pericolo sia cessato, rivestire la sciabola del suo fodero, e tornare alla quiete interiore proseguendo con il proprio movimento dopo quello che è successo.

Questi sono i gesti che si vedono produrre ad un praticante di Iaido nel silenzio di una concentrazione che avvolge tutto l’insieme degli elementi interni ed esterni durante la pratica.

Le tecniche che si studiano permettono di acquisire destrezza nel maneggio di una Katana e lo studio dei Kata (sequenze) consiste in una simulazione, praticata dapprima da soli e poi a coppie, di un antico duello con le sciabole che normalmente consiste in un’aggressione e una difesa quasi contemporanee.

La ripetizione dei colpi e dei movimenti di estrazione e rinfodero(suburi) servono ad acquisire precisione, velocità e di conseguenza efficacia nel taglio ma sono anche di per se dei momenti unici ed irripetibili, come la pennellata di un calligrafo e per tanto degni di essere vissuti tutti con pienezza fin dal primo giorno di pratica.
Lo Iaido è una disciplina che oltre a sviluppare coordinazione, velocità ed eleganza nei movimenti del praticante, arricchisce la sua interiorità soprattutto se questa entra in relazione con gli altri.

Sarebbe sbagliato pensare che siccome molti movimenti vengono eseguiti individualmente lo Iaido sia una disciplina che si pratica da soli, gli altri sono sempre presenti e occorre porre attenzione a questa relazione, oltre che fisicamente nel dojo durante la pratica per ragioni di sicurezza anche come misura dei propri progressi sia sotto il profilo tecnico che sotto quello di una ricerca di una maggiore calma e sicurezza interiore.

Vissuto in questo modo il cammino dello Iaido diventa uno straordinario strumento di realizzazione del sé e ogni singolo gesto fatto con la sciabola può entrare in relazione ed avere un suo “alter ego” nella vita quotidiana e nelle sue dinamiche relazionali

L’insegnante del corso il Maestro Angelo Ditroia è un appassionato praticante e insegnante di Iaido e Aikido e sebbene durante la pratica sia molto attento e concentrato fuori dal tatami è una persona estremamente divertente e affabile nonchè affettuoso padre di famiglia.

Il corso si tiene al Centrolistico tutti i mercoledì dalle 21 alle 22