Oggi siamo stati nel dojo di Saronno del maestro Andrea Pozzi, insegnante di Aikido della scuola Shumeikai, dove abbiamo praticato per tre bellissime ore insieme. Per un’ora e mezza abbiamo condiviso il lavoro del Tendoryu, sviluppando in particolare il rapporto tra le tecniche di taijutsu (lavoro a mani nude) e la loro radice nelle tecniche di spada e per l’altra ora e mezza abbiamo lavorato su tecniche di taijutsu della scuola Shumeikai che ha come radice tecnica gli insegnamenti del compianto maestro Tamura, avendo sempre presente l’idea del taglio, del movimento sottile e preciso della spada, come base fondamentale del movimento. Quello che più mi ha entusiasmato è stato veder persone che non si conoscevano fino a un minuto prima iniziare subito a praticare insieme con grande intesa come se lo facessero sempre. Bellissimo, facilissimo, c’era concentrazione, intensità, fluidità, massimo rispetto del partner di lavoro e voglia di scoprirsi. L’atmosfera è stata da subito di grandissimo impegno e collaborazione, come solo raramente si vede nell’incontro tra due scuole diverse. Spesso le interpretazioni dei principi tecnici dell’aikido generano delle tendenze a cui ci si affeziona che rendono praticamente inconciliabile la propria pratica con quella di altri stili, in questo caso abbiamo visto una compatibilità, una vicinanza e un’intesa di ritmi e modalità che davvero ritengo straordinarie. Grazie mille al Maestro Andrea Pozzi per aver voluto questo bell’incontro, grazie a Lorenzo Marotta che lo ha reso possibile mettendoci in contatto, grazie al nostro prezioso Aureliano che per primo ha creato i ponti di conoscenza con il proverbialmente gentile Virginio Laurini del dojo di Lissone conoscendo poi Lorenzo, e chiaramente grazie a tutti i praticanti del dojo che erano presenti oggi al keiko, voi siete l’aikido, per me.
Max

20140223-214503.jpg